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Quali sanzioni può subire un'azienda operante in Italia per non avere nominato un DPO - Data Protection Officer? Scopri di più in materia privacy con MODI Srl offre servizi di consulenza e corsi di formazione!

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Un'azienda operante in Italia può subire sanzioni per non avere nominato un DPO - Data Protection Officer in base all'articolo 83 del GDPR 2016/679. L'articolo 83 del GDPR prevede che le autorità di controllo possano imporre sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato mondiale annuo dell'ente, se superiore, nei casi di violazione dei principi di cui all'articolo 5, comma 2. Il principio di accountability, di cui all'articolo 5, comma 2, lettera f), prevede che il titolare del trattamento e il responsabile del trattamento siano responsabili del rispetto del GDPR e siano in grado di dimostrare tale conformità. La nomina di un DPO è uno dei requisiti fondamentali per la conformità al GDPR, in quanto il DPO è il garante della protezione dei dati personali all'interno dell'organizzazione. Il Garante Privacy italiano, con la delibera n. 13 del 23 novembre 2020, ha chiarito che la mancata nomina di un DPO costituisce una violazi

Quali sono i vantaggi dell'adozione del Modello 231? Evitare le sanzioni amministrative è uno dei benefici che ottiene un'azienda che si affida ad un unico professionista

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In Italia, le sanzioni amministrative sono previste dalla legge per punire violazioni di norme di legge, regolamenti, o disposizioni di enti pubblici. Possono essere comminate da una varietà di autorità, tra cui le forze dell'ordine, gli enti di controllo, e le autorità locali. Le sanzioni amministrative possono avere un impatto significativo sulle aziende, sia in termini economici che di reputazione. Per questo motivo, è importante che le aziende adottino misure preventive per ridurre il rischio di incorrervi. Ecco alcuni consigli per le aziende che vogliono evitare sanzioni amministrative: Conoscere la normativa applicabile:  è importante che le aziende siano a conoscenza delle norme e dei regolamenti che si applicano alla loro attività. Questo può essere fatto consultando la normativa vigente, o rivolgendosi a un professionista specializzato. Implementare procedure adeguate:  le aziende devono implementare procedure adeguate per garantire il rispetto della normativa applicabile.

Chi deve formare i dipendenti sul Modello di Organizzazione e Gestione 231? MODI fornisce servizi personalizzati di consulenza e percorsi formativi. Richiedi ora un preventivo gratuito al numero verde 800300333!

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La formazione dei dipendenti sul Modello di Organizzazione e Gestione 231 è un obbligo dell'azienda. Il datore di lavoro deve garantire che tutti i dipendenti siano informati e formati sui contenuti del modello, in modo da poter conoscere i reati rilevanti per l'attività aziendale, le misure di prevenzione adottate dall'azienda e le modalità per segnalare eventuali violazioni del modello. La formazione può essere svolta da un professionista esterno come quelli che lavorano in MODI SRL, da un dipendente interno all'azienda o da una combinazione dei due. Il contenuto della formazione deve essere adeguato alle esigenze specifiche dell'azienda e dei dipendenti. In particolare, la formazione deve trattare i seguenti argomenti: i reati rilevanti per l'attività aziendale; le misure di prevenzione adottate dall'azienda; le modalità per segnalare eventuali violazioni del modello; l'importanza della cultura della legalità; gli aggiornamenti normativi. La formazion

Quali sono le sanzioni per l'omessa o l'errata adozione del MOG231? Scoprili ora con i consulenti esperti in Modelli di Organizzazione e Gestione di MODI! Ricoprono anche il ruolo di membro in Organismi di Vigilanza!

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Le sanzioni per l'omessa o l'errata adozione del Modello 231 sono molto severe. In caso di reato commesso nel suo interesse o vantaggio, l'ente può essere punito con una sanzione amministrativa pecuniaria da 200 a 600 quote (fino a 929.400 euro), oltre alla confisca del profitto. Inoltre, l'ente può essere sottoposto a una delle seguenti sanzioni interdittive: l'interdizione dall'esercizio dell'attività; la sospensione dell'esercizio dell'attività; la sospensione dell'esercizio di determinate attività o la sospensione del potere di assumere o licenziare personale; la sospensione dell'autorizzazione, dell'accreditamento o di altri provvedimenti amministrativi connessi all'esercizio dell'attività. Per evitare queste sanzioni, il datore di lavoro deve adottare un Modello D.Lgs. 231/2001, conforme alla legge e attuarlo efficacemente. Per farlo, è necessario rivolgersi a un consulente esperto in materia, come quelli che lavorano in MOD

Vuoi saperne di più sulle funzioni, i poteri, i doveri e le responsabilità dell'ODV - Organismo Di Vigilanza? Affidati allo studio di consulenza MODI Srl! Dal 1998 aiuta le Aziende Cliente operanti in Veneto.

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LODV, o Organismo Di Vigilanza, è un organismo aziendale istituito in conformità con il D.Lgs. 231/2001 in Italia, noto come "Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo" (MOG), che ha l'obiettivo di prevenire la commissione di reati aziendali e assicurare il rispetto delle norme etiche e legali all'interno di un'organizzazione.  Le funzioni, i poteri, i doveri e le responsabilità dell'ODV includono il monitoraggio e  il controllo. L'ODV è responsabile del monitoraggio costante delle attività aziendali per rilevare e prevenire violazioni delle norme etiche o legali. Fornisce consulenza e supporto all'azienda e ai suoi dipendenti per garantire il rispetto delle norme e delle procedure interne.  Fa attività di segnalazione e reporting di eventuali violazioni o il rischio di violazioni alle autorità competenti e all'organo di controllo interno dell'azienda. Proposta di miglioramenti: può proporre miglioramenti ai processi aziendali per evitare

La tua azienda ha la necessità di verificare o aggiornare il Modello di Organizzazione e Gestione 231? Scopri con MODI tutti i vantaggi di affidarsi ad un professionista!

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Come deve comportarsi un datore di lavoro per evitare che la sua azienda incorra in sanzioni per la mancata applicazione dei Modelli di organizzazione e gestione 231? Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto in Italia un nuovo regime di responsabilità amministrativa degli enti per la commissione di reati commessi nell'interesse o a vantaggio dell'ente stesso. Questo significa che, in caso di reato commesso da un dipendente o da un collaboratore dell'azienda, l'ente può essere chiamato a rispondere penalmente insieme alla persona fisica che ha commesso il reato. Per evitare questa responsabilità, l'ente può adottare un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) 231. Il MOG 231 è un documento che descrive le misure organizzative e gestionali che l'ente ha adottato per prevenire la commissione di reati. Il MOG 231 deve essere conforme ai principi generali previsti dal D.Lgs. 231/2001 e deve essere adeguato alla specificità dell'attività svolta dall'ent

Quali sono i reati presupposti del Modello di Organizzazione e Gestione 231? Scoprili ora con i consulenti esperti in materia MOG231 di MODI Srl!

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I reati presupposti del Modello di Organizzazione e Gestione 231 sono i reati penali che, se commessi nell'interesse o a vantaggio di un ente, possono comportare la responsabilità amministrativa dell'ente stesso. I reati presupposti sono elencati all'articolo 25 del D.Lgs. 231/2001 e sono suddivisi in tre categorie: Reati contro la pubblica amministrazione,  corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d'ufficio, falsità materiale e ideologica commesse da pubblici ufficiali in atti pubblici, reati tributari, reati in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza, reati in materia di sicurezza sul lavoro e di tutela dell'ambiente. Reati societari,  bancarotta fraudolenta, aggiotaggio, insider trading, aggiotaggio al ribasso, manipolazione del mercato, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, reati di falso in bilancio, reati i

Novità in materia di Whistleblowing? Assunzione incarico di ODV? Scegli un unico referente esperto in materia, scegli MODI Srl!

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Il Decreto Legislativo n. 24/2023, che ha recepito la Direttiva (UE) 2019/1937, ha introdotto una serie di novità in materia di whistleblowing in Italia. Le principali novità sono le seguenti: l'estensione dell'obbligo di istituire un canale di segnalazione di illeciti anche al settore privato, con l'eccezione delle micro e piccole imprese; l'obbligo per i datori di lavoro di informare i dipendenti della presenza del canale di segnalazione e delle modalità di utilizzo; l'obbligo per i datori di lavoro di adottare misure di protezione dei segnalanti, tra cui la riservatezza dell'identità e la tutela da eventuali ritorsioni; l'obbligo per i datori di lavoro di effettuare una valutazione di impatto sulla protezione dei dati (DPIA) in relazione al canale di segnalazione; l'introduzione di sanzioni amministrative per i datori di lavoro che non rispettano gli obblighi previsti dalla normativa. Un consulente di MODI SRL può aiutare l'azienda nell'adempi

Chi ricopre la "funzione di conformità per la prevenzione della corruzione" deve possedere competenze, status, autorità e indipendenza appropriati.

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Cerchi una persona che ricopra il ruolo di FCPC ? Chi ricopre la "funzione di conformità per la prevenzione della corruzione" deve possedere competenze, status, autorità e indipendenza appropriati. Ricopriamo la funzione di conformità per la prevenzione della corruzione - FCPC. Chiama MODI per un preventivo e tutte le informazioni sulla ISO 37001! Per consulenze, iscrizione ai corsi e partecipazione ai seminari chiamare il numero 0415412700 o visitate i nostri siti www.mog231.it ; www.modiq.it , www.consulenzasicurezzaveneto.it , www.corsionlineitalia.it , www.consulenzaprivacyregolamentoue679.it e www.consulenzacertificazioneiso37001.it/ . E-mail MODI NETWORK modi@modiq.it

Hai nominato delle persone come addette al primo soccorso nella tua azienda? Vuoi tu stesso ricoprirne il ruolo?

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L'aggiornamento per il mantenimento della qualifica va ripetuto con cadenza triennale e sono di 6 ore per gli addetti al gruppo A e di 4 ore per gli altri due gruppi. Senza impegno economico analizziamo la formazione pregressa delle PMI del nostro territorio e  proponiamo loro i giusti corsi da far seguire ai dipendenti. In offerta per il mese di settembre abbiamo messo i corsi rivolti agli incaricati al primo soccorso. Le date delle lezioni del mese di settembre 2021 sono state programmate con la seguente modalità: Incaricati alla squadra del primo soccorso di organizzazioni che rientrano nel gruppo A: Parte teorica in videoconferenza: 22, 24 e 27 settembre 2021 orario 14.00/18.00; Parte pratica (Via Volturno, 4/E Mestre): 30 settembre 2021 orario 14.00/18.00. Addetti al primo soccorso incaricati in aziende che rientrano nei gruppo B/C: Parte teorica in videoconferenza: 22, 24 e 27 settembre 2021 orario 14.00/18.00; Parte pratica (Via Volturno, 4/E Mestre): 30 settembre 2021 orari